domenica 6 ottobre 2013

Odiare & Amare

Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
Catullo - Carme 85

Ὲρέω τε δηὖτε κοὐκ ἐρέω,
καὶ μαίνομαι κοὐ μαίνομαι.
Anacreonte
(Fonte Wikipedia)


Odiare ed amare.

Sono due dei sentimenti più forti tra quelli che costellano il panorama delle emozioni umane.

Quando tu ami qualcuno, non si parla di un semplice, seppur profondo, volere bene, di amicizia, di un legame d'affetto a livello familiare o personale. Si parla di Amore...quel sentimento che pochi forse conosceranno, nella tempesta di sentimenti moderni che ci circonda.
Soprattutto in questi tempi in cui cerchiamo attenzioni disperatamente, attraverso frasi sulle reti sociali (Facebook in primis). Frasi in cui cerchiamo qualcuno a cui interessi ciò che scriviamo, ciò che pensiamo, attraverso una semplice risposta, un semplice “mi piace”, anche attraverso una critica.
Cerchiamo sicurezze.



Ebbene miei cari, l'amore non è una soluzione attraverso la quale trovare sicurezze verso se stessi e le proprie capacità, il proprio essere: l'amore è la sicurezza. E' quella “cosa” che ti spinge a scommettere tutto su quella persona, te stesso innanzitutto. E' una bella scommessa del cazzo, naturalmente. Cosa credete? Che andando a condividere sé stessi con un altro essere umano non ci sia un rischio? Che non ci si possa scottare, quando si rimane delusi?
Tuttavia fa parte del gioco: si rischia perché si vive, ed il nostro cuore è forte. Molto più di quanto non si creda. Se vivete un “amore” non condividendo per paura di soffrire, non state amando. 


Se avete una relazione “d'amore” per non rimanere soli, mi dispiace ma lo sapete voi per primi: non è amore. E forse lo sa anche la persona con cui condividete questa solitudine.


Se invece si tratta di quell'amore molto romanzato ma sempre attuale...beh ragazzi lo saprete subito e dentro, nelle vostre viscere.

Girerete il mondo per lui, andando negli angoli più lontani della nostra terra con un aereo, una barca od un treno. Oppure entrerete in vicoli del vostro ego in cui mai avreste voluto (ri)mettere mano.


E' bello perché è una scommessa talmente rischiosa (come lo scommettere alla Snai Real Madrid – Atalanta con un 2 fisso, per chi è pratico del calcio) che, se va bene, vincete. E anche tanto.


Dall'altro lato c'è l'odiare.
Un sentimento opposto e forte come l'amore, purtroppo.
Anche qui non stiamo parlare del semplice fatto di essere antipatici, del non meritarsi il rispetto od il saluto da parte di una persona, il volerla prendere in giro per manifestare superiorità supposte o l'ignorarla ferocemente. Non si parla nemmeno del sentimento hollywoodiano della vendetta rappresentato da così tanti film.
Stiamo parlando del sentimento che ti spinge a volere che una persona scompaia: non la vuoi vedere, non la vuoi sentire. Il semplice vederla, dall'altro lato della strada ti provoca malessere.


 Le motivazioni sono varie, e possono andare dal “futile” fino a “grave”. Possiamo odiare perché una persona ci ha ferito. Perché ci ha deluso. Od entrambe.
Possiamo odiare un genitore perché è stato assente, è fuggito prima che nascessimo.
Possiamo odiare un politico perché doveva rappresentare la speranza ed invece è decaduto come l'ultimo degli arcangeli ribelli.
Possiamo odiare un prete perché doveva essere un custode della nostra anima e in realtà era un pedofilo (coperto da santa madre chiesa).
Possiamo odiare perché la persona da noi amata non ci ha pensato un secondo a condividere il suo corpo con un'altra persona quando voi non c'eravate.
Possiamo odiare qualcuno perché potrebbe sconvolgere il nostro mondo con le sue tradizioni o la sua religione...e questo ci fà paura.

Abbiamo tante ragioni per odiare. Veramente tante. Certe volte è perfino salutare, altre invece ci occupa la mente in maniera tale da avvelenare la nostra stessa anima. E da trasformarci.

Io penso che queste due, non volendo sembrare il novello capitan ovvio, visto che molti hanno già delineato questa teoria, siano le stesse facce di UNA medaglia. La stessa medaglia.
Come la bizzarra teoria affermante che, se scavi una buca veramente profonda in Italia, sbuchi dall'altra parte del mondo: certo, ci sono "piccole" difficoltà pratiche ma potrebbe funzionare, in teoria!

Due sentimenti talmente forti ma opposti: superando la linea dell'orizzonte ad alta velocità possiamo trovarci sia nel calore del sole che sorge, sia nel buio che ancora perdura.
Possiamo odiare una persona in una maniera talmente forte che, se avviene anche solo un piccolo fatto, possiamo sprofondare nell'odio più profondo. Come il tradimento in una relazione di vero amore in cui avevamo scommesso tutto.
Dall'altro lato possiamo odiare una persona in una maniera così forte che, se scorgiamo un evento inaspettato e sconvolgente nella sua banalità, possiamo cadere nell'amore più profondo.

Immaginate questa storia con me.

C'è una ragazza, come sempre.
E' bella, ma di quelle bellezze non create dal trucco o dai tacchi. Quelle bellezze che le riconosci negli occhi. Occhi che ti prendono e ti portano ad immergerti nelle profondità di qualcosa che non credevi possibile. Occhi che ti lasciano sgomento e senza parole, al costo di farti passare da cretino qualche volta, perché le tue parole si attorcigliano ed escono stropicciate. Escono senza effetto e banali.
Davanti alla sua strada ci sono due ragazzi. Uno di questi ragazzi è odiato da lei, profondamente. Perché non gli è mai piaciuto, perché crede in un'altra fede politica, perché è odioso nei suoi gesti, perché non parla mia oppure perché parla troppo. Fate voi. Ed il ragazzo condivide questo odio futile perché anche a lui, quelle idee che la ragazza ha, non piacciono. Odia come quella ragazza parla quando fa la scema, quanto beve, la odia per le persone che frequenta.
L'altro ragazzo invece attira la nostra ragazza. Perché è bello, intelligente, ricco...insomma non voglio scendere nei cliché ma fatevi un'idea voi del perché la possa attirare ancora prima di parlarci.

Ora la nostra ragazza riesce ad uscire con il suo bel principe dalla macchinina luccicante, dalle maniere garbate o dal portafoglio rigoglioso. E mettiamo anche, che la loro uscita non va come la ragazza aveva sperato. Lui è un porco, allunga le mani, oppure è un narcisista, ma di quelli pesanti, che se smettono di parlare di come hanno viaggiato/bevuto/guadagnato tanto si sentono male. Quelli che devono prendere una dose di specchio alla mattina sennò stanno male. Oppure è solo noioso. Veramente noioso (“No, non lo so perché la politica coloniale inglese ha portato all'innalzamento del costo del thè nel XIX secolo..”). E mettiamo pertanto caso che la ragazza ne approfitti con una scusa per fuggire da quella trappola. Abita vicino, sono due passi, quindi va a piedi.
Inizia a piovere, (è la mia storia e sta ragazza non mi sta troppo simpatica e perciò piove) forte.
La ragazza si mette sotto una piccola rientranza di un bar, naturalmente chiuso. Aspetta che spiova per tornare a casa.
Adesso mettiamo caso che si fermi una macchina. Abbassi il finestrino e, rivolgendosi in maniera sbrigativa, forse un pò sgarbata, chiede se lei abbia “bisogno di un passaggio”. Colleghiamo questa voce al primo, odiato, ragazzo. E facciamo che, dopo qualche battuta al vetriolo, lei salga.
Questo è un evento inaspettato da parte di entrambi. Eppure è successo. E forse proprio da questo evento totalmente romanzato e che difficilmente* può accadere nella realtà, può succedere che questa cortina d'odio inizi a lasciar passare un po' di luce. Da entrambe le parti.

Ora questa storia è improbabile, ma è fatta solo per far capire come il confine tra ciò che odiamo e ciò che amiamo è molto, ma molto sottile.


Silente: Certo che sta succedendo dentro la tua testa, Harry! Ma perché diavolo dovrebbe voler dire che non è vero?”
Harry Potter e i doni della morte.





*in realtà questi eventi accadrebbero molto più spesso se non ci fossero diverse cose a fermarci, tra cui la nostra timidezza, l'educazione o la maleducazione.

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