<< (...) Per dare il colpo finale anche a quel mio azzardo sotto forma di Snoopy avvolto nella carta rosa. Dimostrava in pratica - quasi si potrebbe dire che quantificava - la grandezza del mio errore, quanto farsi fuori sincrono con il mondo cui aspiravo, e perfino con l'amore cui aspiravo (...) Perché da quel giorno il rapporto con l'amore sarebbe cambiato per sempre, trascinandosi dietro un incontrollato desiderio di rivalsa, di riscatto, di vendetta - per sintetizzare, avrei vissuto l'amore per il resto della mia vita con un misto di concretezza (avere a che fare soltanto con amori possibili) e di cinismo (non avere nessun timore di provocare sofferenza, perché ero in credito illimitato con la sofferenza); la mia idea di me stesso, con quello Snoopy in mano, sarebbe diventata l'immagine di un rimprovero continuo: prima a me stesso, e poi a chiunque volesse amarmi. (...) >>.
Mentre leggevo queste poche righe, sul Corriere di oggi, ho provato due istinti viscerali in me; istinti tanto profondi quanto umani e che, penso, la maggior parte dei lettori possa provare, se hanno veramente vissuto.
Da un lato davo ragione a questo sfortunato, e condividevo la sua voglia di vendetta mista ad un senso di frustrazione.
Quanti di noi sono stati lasciati?
Quanti di noi si sono visti “tradire” da persone su cui avevo scommesso tutto, perfino noi stessi?
Queste persone una volta erroneamente chiamate amore, che ci hanno mostrato un volto di loro che nemmeno potevano sognare... un volto orrido; che forse in virtù del nostro amore non riuscivamo a vedere. Non volevamo vedere.
Ma si! Che si fottano! Abbiamo dato tutto per loro ed alla fine dei conti ci ritroviamo con nulla in mano se non una manciata di cenere. Chi meglio di noi può capire il dolore di essere lasciati?
Tutti uguali gli uomini, cercano solo una scopata facile.
Tutte uguali le donne, cercano sempre quel qualcosa in più e se non lo trovano passano ad un altro.
Porci schifosi, ma imparerete! Vi faccio vedere io che significa soffrire, vi farò strisciare come i vermi che siete!
Sono tutte puttane, sempre in cerca del macchinone o dei soldi, ma la prossima volta vedrete, sarò più stronzo io di loro.
Odio.
Puro, nero come pece e di eguale intensità: se ti prende, ti si attacca alla pelle e ti lascia soffocare lentamente nelle sue spire. Molti ci rimangono invischiati e soffocano. Ne escono fuori cambiati per sempre. In peggio nella maggior parte dei casi.
Ma, se questo è
il sentimento più viscerale, quello più oscuro che nasce
direttamente dall'abisso di cui parlava Nietzsche, in cui pochi hanno
paura di osservare il sé, ve n'è un altro. Non so dire esattamente
da dove nasca. Non so se sia innato in noi, se nasca dalle nostre
esperienze di vita, dalla nostra saggezza o dalla nostra forza
interiore, umana. Non lo so sinceramente. Sto parlando di quel senso
di amore più profondo di qualsiasi cicatrice ci possa essere stata
inflitta. E' irresistibile.
Quel sentimento
che ti porta a riflettere. Ad entrare nella persona che hai avuto
accanto. Forse, ma forse, ci sono stati dei motivi, delle ragioni per
cui si è comportata così. Forse non è così terribile come mi ero
immaginato.
Ed iniziano i ricordi. E realizzi che in fin dei conti l'amore è proprio questo misto di sentimenti che ti porta a non sopportare una persone ma, nello stesso tempo, a considerarla insostituibile.
Prendiamo una coppia Ed iniziano i ricordi. E realizzi che in fin dei conti l'amore è proprio questo misto di sentimenti che ti porta a non sopportare una persone ma, nello stesso tempo, a considerarla insostituibile.
Lui ha fatto qualcosa.
Si, è sempre lui. E' un ruolo che ormai è stato affibbiato alla parte maschile. Mettiamo che lui abbia fatto del male alla sua lei, l'abbia morsa/pizzicata etc... insomma, fate voi. Lei è arrabbiata, veramente. Vorrebbe picchiarlo a sangue. Ti guarda con gli occhi pieni di rancore, ti fa capire che è veramente arrabbiata. Sono cavoli tuoi mister Lui!
Eppure, dopo tutta questa reazione aggressiva finirà come sempre: a baci e mozzichi.
Perché?
Perché fondamentalmente questo rientra nei giochi. Non è tradimento. Non è odio. Ha fatto male a lei ma nessuno dei due è entrato in quella spirale che porta il protagonista del brano citato ad odiare così profondamente la sua anima gemella.
Per farsi odiare devi fare qualcosa di veramente grave. Ma nonostante tutto, anche nelle situazioni peggiori, la parte offesa penserà sempre all'altra. E' naturale. E' tutto l'amore che continua a pulsare dietro gli sgarri e le offese. Perché è più forte del tempo, del male che ci si fa. E' il nostro amore. E se qualcuno non lo accettasse più, egli sarebbe sempre pronto a perdonare e ricominciare ad amare. Forse la stessa persona. Forse un'altra.
Certe volte ci si ferma ad osservare lo Snoopy dentro la carta rossa, anziché leggervi quello che vi è scritto. L'importante è capire in tempo di sbagliare. E MAI odiare. Anche perché non è sempre troppo tardi.
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