La musica batteva la
finestra, facendola sussultare leggermente. Da fuori i vicini
potevano sentire soltanto il suono offuscato del brano che risuonava
alla radio, ma dentro casa era un'altra storia. La voce del cantante
usciva dalle casse quasi urlando, stravolgendo il ritmo e la
musicalità per un sacrificio interamente dedicato al senso delle
parole.
Tanto tempo era passato da
quella sera, quella calda, umida, bastarda sera in cui lei, sotto il
suono della stessa canzone, lo aveva lasciato. Senza molte parole è
vero, ma abbastanza da incidergli il cuore con segni di fuoco.
Sentiva la musica e si ricordava il sapore amaro, simile al sangue,
che aveva percepito in bocca : il sapore della delusione, il
sapore della disfatta. L'impotenza di una scelta presa da altri,
l'impotenza del potere controbattere, rispondere qualcosa...la
pesantezza del silenzio che chiudeva il sorriso dei suoi
occhi.
Adesso era la stessa canzone ma sebbene il ricordo fosse pesante lui lo scacciava. Lo scacciava con il suo correre, con i suoi articoli di giornale, con le sue donne da una serata. Visi accesi dal calore della notte che sparivano al mattino. Occhi che sembravano lumicini nella notte tempestosa rispetto a quella sua capacità di illuminare l'anima.
Il tempo passava, inizio a
bere, a fumare, a frequentare persone discutibili, a fare
sciocchezze. E passò altro tempo a rimediare ai suoi errori. Sentiva
la vita come una marea, che si alzava, lo inondava e poi passava via
lasciandolo al freddo, alla solitudine, allo sconforto. E lì veniva
il bicchiere. Il bicchiere amico, quello che ti scalda sin dal primo
sorso, che ti fa tossire dal suo color ambra e dal suo gusto di
Scozia.
Un bel giorno, stanco di questo via vai di vita, dalla sua monotona vita e dai ricordi che lo assalivano alla gola, tenendolo sdraiato per terra, quasi soffocandolo, decise di prendere il primo treno. Aveva soldi, aveva tempo, aveva una giovinezza morta nell'anima ma viva nei suoi trent'anni.
Parti. C'è chi dice che lo ha visto a Bruxelles, altri a Mosca, qualcuno a vendere quadri nel Marais di Parigi, qualcun'altro che pesca sardine a Setùbal per l'industria delle scatoline di pesce. Chi lo pensa morto, chi lo vede vivo. Unica cosa certa è che sentendo quella canzone, egli penserà sempre a quella notte.
Un bel giorno, stanco di questo via vai di vita, dalla sua monotona vita e dai ricordi che lo assalivano alla gola, tenendolo sdraiato per terra, quasi soffocandolo, decise di prendere il primo treno. Aveva soldi, aveva tempo, aveva una giovinezza morta nell'anima ma viva nei suoi trent'anni.
Parti. C'è chi dice che lo ha visto a Bruxelles, altri a Mosca, qualcuno a vendere quadri nel Marais di Parigi, qualcun'altro che pesca sardine a Setùbal per l'industria delle scatoline di pesce. Chi lo pensa morto, chi lo vede vivo. Unica cosa certa è che sentendo quella canzone, egli penserà sempre a quella notte.
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