E' probabilmente una delle
cose che ho fatto di più nella mia vita. Ho camminato in lungo e in
largo per tutta la città, nel mio quartiere, sul lungomare del nostro territorio, per le sue vie meno conosciute... eppure rimane lui la
meta preferita delle mie passeggiate.Sia che fosse affollato durante le
domeniche d'autunno od i sabati di maggio che deserto nei lunedì
d'inverno o d'agosto.
"Sono le parole più silenziose, quelle che portano la tempesta. Pensieri che incedono con passi di colomba guidano il mondo." F. Nietzsche
mercoledì 31 luglio 2013
mercoledì 24 luglio 2013
Il suono della domenica
Non potete capire la calma che ti sfiora, che respiri lento, nel
vento che muove le foglie di un pioppo. Le ondeggia, le sfiora, le fà
danzare: ballerine verdi perse nel cielo blu. Ed il silenzio...dio il
silenzio! Nulla sfiora la calma del pranzo domenicale; cani lontani
esplodo in latrati mentre gli uccelli sorvolano parchi vuoti. Ci sarà
tempo per il ritorno alla quotidianità, ci sarà tempo per i momenti
spesi al bar e le aule di scuola avranno modo di riempirsi. I balconi e
le finestre risuonano di risa, rumore di posate e ricordi di famiglia.
A' soixante kilometres au sud de Rome
Ogni volta che conosco un francese per la prima volta, in seguito
alla ormai tipica domanda bordolese circa la mia appartenenza o meno
alla gente di Cervantes, segue la classica domanda "Tu viens d'où, en
Italie?" (Da dove vieni in Italia?). Qui scatta in me un processo
automatico, ben oliato con il tempo che consiste in 3 fasi distinte:
- Rome;
- Bon, en veritè, j'etudie à Rome mais je n'habite pas là; (Beh, veramente studio a Roma ma non abito là)
- J'habite dans une petite ville au sud de Rome, presque 60 km au sud...Latina. (Vivo in una piccola città a sud di Roma, a circa 60 km a sud, Latina)
- Rome;
- Bon, en veritè, j'etudie à Rome mais je n'habite pas là; (Beh, veramente studio a Roma ma non abito là)
- J'habite dans une petite ville au sud de Rome, presque 60 km au sud...Latina. (Vivo in una piccola città a sud di Roma, a circa 60 km a sud, Latina)
Quella notte
La musica batteva la
finestra, facendola sussultare leggermente. Da fuori i vicini
potevano sentire soltanto il suono offuscato del brano che risuonava
alla radio, ma dentro casa era un'altra storia. La voce del cantante
usciva dalle casse quasi urlando, stravolgendo il ritmo e la
musicalità per un sacrificio interamente dedicato al senso delle
parole.
Tanto tempo era passato da
quella sera, quella calda, umida, bastarda sera in cui lei, sotto il
suono della stessa canzone, lo aveva lasciato. Senza molte parole è
vero, ma abbastanza da incidergli il cuore con segni di fuoco.
Sentiva la musica e si ricordava il sapore amaro, simile al sangue,
che aveva percepito in bocca : il sapore della delusione, il
sapore della disfatta. L'impotenza di una scelta presa da altri,
l'impotenza del potere controbattere, rispondere qualcosa...la
pesantezza del silenzio che chiudeva il sorriso dei suoi
occhi.
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