E' una delle
cose più belle, sia che ci si trovi tra i banchi di scuola (dalle
elementari alle superiori, chi non l'ha fatto?) che nella vita
adulta : sogni di donne, vacanze, avventure e ricchezze hanno
sempre animato la letteratura mondiale, da « Le mille e una
notte » a « Robinson Crusoe ».
Come per tutti i concetti, tuttavia, sarà d'obbligo darne una definizione : quando io parlo del cosiddetto « Fantasticare », non parlo del semplice atto che spesso viene descritto come il sognare ad occhi aperti, tipico di ragazzi nullafacenti e/o di adulti eterni bambini. Né intendo tratteggiare il semplice atto di immaginare eventi di per sé irrealizzabili nella realtà; questi sono alcuni dei significati che si possono attribuire al termine, ma non sono sufficienti a racchiuderlo.
Come per tutti i concetti, tuttavia, sarà d'obbligo darne una definizione : quando io parlo del cosiddetto « Fantasticare », non parlo del semplice atto che spesso viene descritto come il sognare ad occhi aperti, tipico di ragazzi nullafacenti e/o di adulti eterni bambini. Né intendo tratteggiare il semplice atto di immaginare eventi di per sé irrealizzabili nella realtà; questi sono alcuni dei significati che si possono attribuire al termine, ma non sono sufficienti a racchiuderlo.
Il “Fantasticare” è l'atto di reinventare continuamente la realtà attraverso la combinazione dei suoi elementi più realistici. Non è il semplice atto di immaginare l'arrivo del principe azzurro o il possesso di una gamma di poteri fra i più spettacolari: questo è il tipo di fantasia più banale ed immaturo, tipico dei bambini (che eppure hanno così tanto da insegnarci!). Mi riferisco alla capacità – innata – di riuscire a creare una storia (verosimile) dalla semplice osservazione e constatazione degli elementi che ci circondano.