mercoledì 9 maggio 2012

L'insostenibile responsabilità della democrazia

Discutendo con un amico su un mio post circa gli ultimi risultati elettorali, ho riflettuto anche su come tutto stia cambiando, anche a livello politico.
Sembrano davvero lontani i tempi del "ghe pensi mi" berlusconiano...i partiti sono diventati la valvola di sfogo dell'odio cittadino: ladri, corrotti, sempre a magnare, una casta che è ormai lontana dal pensare del popolo  ecc.
Sembrano lontani anche i tempi in cui gli scontri dialettici degli italiani medi erano pro o contro tra di loro e tra i loro pensieri, come se si trattasse di una partita di calcio (pdl vs pd, sinistra vs destra, comunisti vs magnamagna). Ora la parola d'ordine è "fate tutti schifo, è colpa vostra se siamo ridotti cosi".



Non è vero, a mio parere. La responsabilità della democrazia è equivalente ai suoi vantaggi. Perciò votando quelle persone la responsabilità dell'aver eletto persone indegne ricade diretta e senza ma su di noi.

Vedete prima (fà ridere questo "prima"   riferito non ad anni ma a mesi o settimane fà) al di là di qualche comizio o comparizione in tv noi si votava un politico per la sua appartenenza ad un partito; anzi si votava il partito per colpa delle liste bloccate. Cosicchè era questo che decideva chi mettere qui o lì mentre noi altri si votava basandoci sull'icona che appariva sulla sua testa e sperando in colui che sembrava meno peggio.
Ma questo sistema si è rivelato fallimentare: la corruzione, sia classica che politica, ha portato personaggi indegni a ricoprire cariche di potere che ci investivano direttamente. Cariche che essi usavano per loro scopi personali (soldi, potere, favori, nomine ecc.) o che, nel migliore dei casi, usavano male. In giurisprudenza una delle prime cose che noti e che ti rimangono a vita è che il legislatore italiano agisce tardi ed agisce male. Cosi indegno dopo indegna il parlamento è stato riempito di codesti soggetti, i cui membri meno capaci venivano ripiegati su qualche ente pubblico o società per usare il nome ed i soldi e far perdere soldi allo stato. Un circolo che significa solo rovina per tutti, nessuno escluso.

Ora con l'emergere del "Movimento 5 stelle" non si parla di antipolitica, ma di POLITICA vera. Al di là delle classiche stronzate da giornalista-impiegato (vedere film Fortapàsc con un bravissimo Libero de Rienzo) che si concentrano come mosche sulla figura di Grillo per screditare quello che è un vero e proprio movimento di politica territoriale. Con la mia ignoranza dico che chi, come fassino, afferma che il movimento nasce dal fallimento dei partiti sfruttando il malcontento, ha ragione solo a metà.
Grillo usa la sua faccia per dare rinomanza ad un partito di persone normali, con una vita normale che in questo paese mai sarebbero riuscite a sfondare sui normali circuiti di informazioni nè ad organizzarsi senza la struttura dei meetup, ma qui finisce il suo lavoro e le sue direttive...e qui entrano le persone. E' la normale storia dell'umanità che le cose si evolvino e prima o poi la normale vita politica italiana sarebbe implosa lo stesso. Se i partiti non riescono a capirlo ed a morire con dignità lasciando spazio all'innovazione non potranno portare aiuto al paese ma saranno solo una zavorra. Il malcontento è stata la miccia e la corruzione è stato l'esplosivo, ma il fuoco è il progresso che non aspetta nessuno.

Adesso nasce la nostra sfida. Perchè se il simbolo Pd o di altri non riesce più a mettere un marchio di qualità sulla figura del candidato, nemmeno lo potrà fare quello del M5s, perciò si dovrà andare necessariamente a vedere la persona sotto il simbolo. Vedere chi è, cosa ha studiato, che lavoro fà, che idee ha, e perchè lo dovremmo votare (cosi come quando si assume qualcuno). Ma questo richiede tempo, pazienza e il pensare. Cioè qualcosa che fino ad adesso la gente faceva pochissimo votando per partito preso e tanti saluti.
Adesso la responsabilità nascerà prima, nel vedere, studiare, e decidere tra i candidati e non tra i simboli ed i partiti. Nel frequentare eventi, proteste, manifestazioni o seguire discorsi e nel PARTECIPARE. Sempre e cmq PARTECIPARE, non solo quando le elezioni si avvicinano. Si tratta di assumere la maturità elettorale che non si riduce a vedere Ballarò, ma a spendere 5 minuti, anche dopo una giornata di lavoro massacrante, a fare qualcosa per migliorare le cose. Non può più esistere il mandato elettorale e basta. Il mandato deve essere continuativo ed esplicativo di tutto ciò che un politico fà e pensa punto. Ma altresì deve essere l'impegno del cittadino che sempre ed in qualunque occasione deve informare, agire e pensare. Non si può pensare che "ho eletto Tizio adesso lo lascio lavorare e io osservo"! Anzi si deve pensare "Ho eletto Tizio, vediamo oggi cos'ha fatto, detto, quanti soldi gli sono entrati in tasca al di là del suo stipendio pubblico, se continua a fare il suo lavoro precedente ecc." e se accade qualcosa informare e chiedere.

Per questo penso che il movimento sia una grande occasione. L'occasione di prendere di petto la poltica e rifarla nostra, al di là dell'antipolitica che finora ha governato.

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