Discutendo con un amico su un mio post circa gli ultimi risultati
elettorali, ho riflettuto anche su come tutto stia cambiando, anche a
livello politico.
Sembrano davvero lontani i tempi del "ghe pensi mi"
berlusconiano...i partiti sono diventati la valvola di sfogo dell'odio
cittadino: ladri, corrotti, sempre a magnare, una casta che è ormai
lontana dal pensare del popolo ecc.
Sembrano lontani anche i
tempi in cui gli scontri dialettici degli italiani medi erano pro o
contro tra di loro e tra i loro pensieri, come se si trattasse di una
partita di calcio (pdl vs pd, sinistra vs destra, comunisti vs
magnamagna). Ora la parola d'ordine è "fate tutti schifo, è colpa vostra
se siamo ridotti cosi".
Non è vero, a mio parere. La responsabilità della democrazia è equivalente ai suoi vantaggi. Perciò votando quelle persone la responsabilità dell'aver eletto persone indegne ricade diretta e senza ma su di noi.
Vedete prima (fà ridere questo "prima"
riferito non ad anni ma a mesi o settimane fà) al di là di qualche
comizio o comparizione in tv noi si votava un politico per la sua
appartenenza ad un partito; anzi si votava il partito per colpa delle
liste bloccate. Cosicchè era questo che decideva chi mettere qui o lì
mentre noi altri si votava basandoci sull'icona che appariva sulla sua
testa e sperando in colui che sembrava meno peggio.
Ma questo
sistema si è rivelato fallimentare: la corruzione, sia classica che
politica, ha portato personaggi indegni a ricoprire cariche di potere
che ci investivano direttamente. Cariche che essi usavano per loro scopi
personali (soldi, potere, favori, nomine ecc.) o che, nel migliore dei
casi, usavano male. In giurisprudenza una delle prime cose che noti e
che ti rimangono a vita è che il legislatore italiano agisce tardi ed
agisce male. Cosi indegno dopo indegna il parlamento è stato riempito di
codesti soggetti, i cui membri meno capaci venivano ripiegati su
qualche ente pubblico o società per usare il nome ed i soldi e far
perdere soldi allo stato. Un circolo che significa solo rovina per
tutti, nessuno escluso.
Ora con l'emergere del "Movimento 5
stelle" non si parla di antipolitica, ma di POLITICA vera. Al di là
delle classiche stronzate da giornalista-impiegato (vedere film
Fortapàsc con un bravissimo Libero de Rienzo) che si concentrano come
mosche sulla figura di Grillo per screditare quello che è un vero e
proprio movimento di politica territoriale. Con la mia ignoranza dico
che chi, come fassino, afferma che il movimento nasce dal fallimento dei
partiti sfruttando il malcontento, ha ragione solo a metà.
Grillo
usa la sua faccia per dare rinomanza ad un partito di persone normali,
con una vita normale che in questo paese mai sarebbero riuscite a
sfondare sui normali circuiti di informazioni nè ad organizzarsi senza
la struttura dei meetup, ma qui finisce il suo lavoro e le sue
direttive...e qui entrano le persone. E' la normale storia dell'umanità
che le cose si evolvino e prima o poi la normale vita politica italiana
sarebbe implosa lo stesso. Se i partiti non riescono a capirlo ed a
morire con dignità lasciando spazio all'innovazione non potranno portare
aiuto al paese ma saranno solo una zavorra. Il malcontento è stata la
miccia e la corruzione è stato l'esplosivo, ma il fuoco è il progresso
che non aspetta nessuno.
Adesso nasce la nostra
sfida. Perchè se il simbolo Pd o di altri non riesce più a mettere un
marchio di qualità sulla figura del candidato, nemmeno lo potrà fare
quello del M5s, perciò si dovrà andare necessariamente a vedere la
persona sotto il simbolo. Vedere chi è, cosa ha studiato, che lavoro fà,
che idee ha, e perchè lo dovremmo votare (cosi come quando si assume
qualcuno). Ma questo richiede tempo, pazienza e il pensare. Cioè
qualcosa che fino ad adesso la gente faceva pochissimo votando per
partito preso e tanti saluti.
Adesso la responsabilità nascerà
prima, nel vedere, studiare, e decidere tra i candidati e non tra i
simboli ed i partiti. Nel frequentare eventi, proteste, manifestazioni o
seguire discorsi e nel PARTECIPARE. Sempre e cmq PARTECIPARE, non solo
quando le elezioni si avvicinano. Si tratta di assumere la maturità
elettorale che non si riduce a vedere Ballarò, ma a spendere 5 minuti,
anche dopo una giornata di lavoro massacrante, a fare qualcosa per
migliorare le cose. Non può più esistere il mandato elettorale e basta.
Il mandato deve essere continuativo ed esplicativo di tutto ciò che un
politico fà e pensa punto. Ma altresì deve essere l'impegno del
cittadino che sempre ed in qualunque occasione deve informare, agire e
pensare. Non si può pensare che "ho eletto Tizio adesso lo lascio
lavorare e io osservo"! Anzi si deve pensare "Ho eletto Tizio, vediamo
oggi cos'ha fatto, detto, quanti soldi gli sono entrati in tasca al di
là del suo stipendio pubblico, se continua a fare il suo lavoro
precedente ecc." e se accade qualcosa informare e chiedere.
Per
questo penso che il movimento sia una grande occasione. L'occasione di
prendere di petto la poltica e rifarla nostra, al di là
dell'antipolitica che finora ha governato.
Nessun commento:
Posta un commento