Sul treno regionale veloce Bolzano - Bologna 12.45
28 dicembre 2011
Impianti fotovoltaici, vigne, centrali idroelettriche scorrono sotto i miei occhi, accompagnate dalle note dei Genesis (ultima mia scoperta, naturalmente in ritardo, in fatto di musica). Dieci e passa stazioni mi attendono davanti, attraverso 3 regioni.
"Dove passano i treni" cantava Ligabue e se quella canzone è perfetta per le piccole stazioni di passaggio come Latina, per il viaggio serve una canzone più riflessiva ma anche accesa; altrimenti il leggero dondolio del treno potrebbe farmi cadere addormentato a nenche metà del viaggio.
Stazione di Ora- Auer, quattro case in fila e qualche azienda, ma già a prima vista mille volte più pulita di una stazione di Cisterna o di Campoleone.
Pensiero: musica e viaggio sono la stessa cosa. Cosi come scorrono le note, cosi scorrono le anse della valle e gli alberi intorno a me, lungo la ferrovia.
A Mezzacorona cessa la segnaletica in tedesco; sono finalmente rientrato completamente nel mio paese (privilegi fiscali della regione a statuto speciale a parte naturalmente!).
Verso le 14 mi arriva una telefonata pazzesca: rispondo ad un numero non conosciuto ma visibile ed una voce di una persona anziana, chiaramente meridionale, mi recita una sorta di pensiero zen:
Io: Pronto, chi è?
Lui: Pronto! Cosi finisce la storia. Il figlio che parte ed il vecchio che attende... o qualcosa del genere, dopodichè attacca il telefono.
Un pazzo? Un povero uomo troppo solo che chiama numeri a caso solo per parlare con qualcuno? Non ne avevo abbastanza di storie strane in vita mia?
Stazione di Rovereto, dove Goethe entrò finalmente in Italia; osservo i con piacere scene già viste e quotidianità tutta italiana. Il treno lentamente si riempe e l'odore magicamente si incupisce, ma anche questa è una peculiarità tutta italiana. Ho occupato 4 posti per me e la valigia, mi dispiace fare il cafone ma ci sono molti posti liberi ancora e poi non ho altro posto dove mettere la valigia dato che queste sbarre sopra sono troppo piccole!!
Peculiarità: ci sono 10 posti per fila, infatti invece che due set di poltrone a destra e sinistra divise per 4 posti qui ci sono da un lato le classiche 4 poltrone e dall'altro ce ne sono 6, 3 davanti ad altre 3, riducendo il corridoio di passaggio ad uno spazio molto più piccolo.
Ecco Trento, la prima medio/grande città, completamente Italiana e non riesco a non pensare a quanta gente è morta, prima dell'Europa unita, affinchè queste case potessero esporre il tricolore.
Verona Porta Nuova è immensa come stazione, o forse è solo la sensazione che dà. E' la prima volta che la vedo e non ho mai visto cosi in fila cosi tanti treni merci e passeggeri. Tuttavia osservandola è possibile che sia più piccola di Roma Termini, ma dopo le tante stazioncine vederne una cosi grande è sempre un cambio di prospettiva. Manca poco a Bologna, ma da lì sarò solo a metà del viaggio.
Pausa sigaretta e si riparte in perfetto orario, e da qui decido di mettere i Led Zeppelin - Mothership percorrendo il mio paese in giù, Veneto ed Emilia.
Alla stazione di "Isola della scala" vado di "Tutti vogliono viaggiare in prima" di Ligabue, infatti tutta questa pianura me lo chiama; è la sua terra questa, la sua Emilia di lambrusco, coltelli e popcorn, e quindi anche le sue sonorità e le sue melodie. Ripendandoci: quanto può essere piatta e monotona l'Emilia!!
Ti credo che qui Pascoli non scriveva d'altro che dei soliti 4 temi...qui è solo e sempre campi, uccelli , case, cascine, canaletti di scolo e pianura, dio quanta cazzo di pianura, nà monotonia!!(correzione postuma: Pascoli era romagnolo) Almeno a Latina i monti sul fondo e la brezza del mare ce l'abbiamo, qui è solo un immenso spazio di agricoltura!!
Arrivo a Bologna, una veloce sosta sigaretta in attesa del Frecciarossa che mi porterà a Roma e poi casa.
Ho un orsacchiotto di peluche ed un carillon che mi tengono compagnia.
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