28 dicembre 2011
Stazione di Bolzano 11:55
Sto tornando dopo una settimana passata sulle piste da sci. Innanzitutto ho scoperto con disappunto di non aver molta scelta sui treni: o prendo un Frecciargento che parte alle 17 e arriva alle 21 a Roma (per la modica cifra di 81€) oppure, ed è la soluzione che ho scelto, regionale veloce Bolzano-Bologna. E da lì, tra Frecciarossa, argento, IC, ecc, la scelta abbonda.
Scopro con terrore che la stazione di Bolzano è completamente all'aperto e con -2c° fuori non è il massimo aspettare il treno al gelo. Fortunatamente il binario è già segnato ed il treno è li su il binario, con il riscaldamento acceso, ad attendermi una buona mezz'ora prima dell'orario di partenza.
La stazione è bellissima: incastonata tra monti verdi con lo sfondo di montagne innevate. Una croce bianca troneggia sopra di esse e anche se appare minuscola da qui, sembra portare protezione e buona speranze per il viaggio ( e ciò detto da un agnostico part-time come il sottoscritto è tutto dire).
6 binari per il traffico civile ed i restanti 10/13 lasciati al traffico commerciale e notturno. Ma evidentemente ciò non basta: sulla A22 ho incontrato una miriade di camion da e per la Germania; qui il rapporto con il mondo tedesco è stretto. Tutto bilingue, tutto prima scritto, pensato, detto prima nella lingua di Goethe che in quella di Dante.
Perfino i ragazzi al bar parlano tedesco tra di loro ( e con queste prospettive economiche, chi può biasimarli?), ma il mio barlume di speranza è dato dal fatto che in ogni discussione da me origliata (si, lo sò sono passibile di stalking) un "ciao" finale o altre parole chiaramente italiane messe nel discorso per dargli un suono più delicato, erano sempre presenti.
Mentre scrivo un treno di Volkswagen nuove di zecche passa mi passa affianco, aggiungendo un tocco di moderna tecnologia al quadro paesaggistico della natura.
La città è bellissima, con dei portici che ricordano Bologna, ma più puliti, più ordinati. I ragazzi e ragazze sono tutti molti belli: un miscuglio tra l'alto e biondo del nord ma addolcito dall'Italianità dei loro volti nei quali si riconosce un tocco del nostro sole.
"Überschreiten der Geleise verboten" recita la scritta che dovrebbe significare il nostro più blando e permissivo "Vietato attraversare i binari" sebbene il significato sia il medesimo; ma noto che è vero il detto "tutto il mondo è paese", dato che anche qui la gente che attraversa fregandosene ce n'è e non credo che siano tutti discendenti di Masaniello. Naturalmente il treno parte in orario spaccato senza bisogno di rivolgermi al duce. (continua...)
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