sabato 2 novembre 2013

Ma tu sei forte, ce la farai.

(...) ma tu sei forte e ce la farai.”  


Ieri ragionavo sulla forza che una persona può avere.
Chiaramente non parlo della forza fisica, ma di quella strana spinta che ti porta ad alzarti dal letto la mattina ed a metterti in moto nel sentimento di voler fare qualcosa di costruttivo. Per te o per gli altri.
Spinta che, sebbene normale, viene messa a dura prova da alcuni eventi da cui (purtroppo) non sempre possiamo allontanarci volontariamente.



Prendiamo degli esempi in cui tutti possiamo riscontrarci (chiaramente spero di no per nessuno di noi):

La malattia di un genitore;
Il vedere un genitore uscire la mattina presto per lavorare e tornare la sera tardi solo per assicurare un futuro ai propri figli;

La malattia di un genitore di un amico (amica) caro la cui tristezza e preoccupazione ci coinvolge & ci fa sentire esausti;

Una storia d'amore molto lunga e bella che finisce;

Il far piangere qualcuno a cui abbiamo arrecato dolore;

Un gruppo di amici, una volta uniti, che si separa ed il realizzare che nulla può contrastare questo sfilacciarsi di rapporti;

La gelosia degli altri del proprio successo che si tramuta in cattiveria gratuita o maleducazione;

ecc.

Insomma, avete capito. Ho voluto portare un ampio spettro di esempi di gravità più o meno ampia in cui almeno tutti si possano rispecchiare.
Naturalmente gli esempio vanno presi separatamente, nessuno (credo) sarebbe così forte da reggere sulle sue spalle tutte queste eventualità. Servirebbe un cuore di ghiaccio o un anima “particolare” per riuscire a sopportare tale pressione.

Dunque la domanda è : cosa è questa forza? Da dove ci viene? Cosa la scatena? E soprattutto, cosa la tiene in vita nel lungo periodo?

Con calma.

Innanzitutto l'idea stessa di forza ci suggerisce un'energia che si manifesta in diversi modi.
“Capacità di affrontare le difficoltà della vita SIN fermezza: f. di volontà, di carattere; animo, coraggio: farsi f.; dare f. a qlcu.; (al pl.) mezzi, possibilità: affermarsi con le proprie f.; opporsi con tutte le f.; vigore delle facoltà intellettuali: la f. dell'immaginazione “

Una potenza tutta interiore dell'essere umano che ci spinge a fare ed a dire il normale, anche in condizioni particolari, gravi, inimmaginabili.

Anche in questo luogo si può sopravvivere, e perciò si deve voler sopravvivere, per raccontare, per portare testimonianza; e che per vivere è importante sforzarci di salvare almeno lo scheletro, l’impalcatura, la forma della civiltà. Che siamo schiavi, privi di ogni diritto, esposti a ogni offesa, votati a morte quasi certa, ma che una facoltà ci è rimasta, e dobbiamo difenderla con ogni vigore perché è l’ultima: la facoltà di negare il nostro consenso. Dobbiamo quindi, certamente, lavarci la faccia senza sapone, nell’acqua sporca, e asciugarci nella giacca. Dobbiamo dare il nero alle scarpe, non perché così prescrive il regolamento, ma per dignità e proprietà. Dobbiamo camminare dritti, senza strascicare gli zoccoli, non già in omaggio alla disciplina prussiana, ma per restare vivi, per non cominciare a morire.”
Primo Levi – Se questo è un uomo

Chiaramente ho preso un esempio un po' forte – i lager tedeschi – ma penso che Levi abbia descritto benissimo in cosa questa forza consista; e dalla composizione alla definizione la strada è breve.
E' volontà di non arrendersi, mai. “Di farsi forza” potremmo dire. Fuori fa freddo ed eppure io esco: per amore, per volontà di fare del bene, per necessità tua od altrui.

In secondo luogo essa viene solo e solamente da noi stessi.
Dall'interno. Che sia l'anima, il pancreas od il fegato ricolmo di vino, non lo so dire. Ma nasce da lì. Lo senti, viscerale e forte. Quando sei rotto dentro, quando ti senti sbagliato in tutto, e nonostante tutto riesci ad ascoltare e a consigliare. Quando riesci ad augurare il bene a chi non è riuscito mai pienamente a dimostrartelo nel momento del bisogno, beh è chiaramente forza. Altrimenti che cos'è? Beh o è quello oppure sei bello sadomaso (su questo blog non si giudica eh).

I motivi della sua nascita sono vari.
Può essere rabbia della propria immobilità, dolore per la propria incapacità di modificare la realtà circostante, incredulità degli avvenimenti che accadono ecc. Tutti questi si trasformano da inazione in azione, da sentimento a reazione. E' come un fiammifero vicino ad un combustibile: è piccola la causa che genera quella reazione, ma quando si accende la fonte delle nostre risorse nutilizzate...beh la luce rischiara più forte delle stelle. E si vede anche negli altri che si illuminano di noi.

Per quanto riguarda il “cosa” tiene in vita questa “forza”...
beh diciamo che questo è diverso in ciascuna persona: magari è la volontà di non voler passare come vittima. Il non voler dare soddisfazione a nessuno, nemmeno alla morte, all'inimicizia o alla gelosia. Mettere la maschera di qualcun altro dinnanzi al mondo, rischiarando della nostra normalità come se nessuno o nessuna cosa ci potesse toccare. Tanto maschere nella nostra vita le portiamo tutti, una in più od una in meno, non potrà essere una grande differenza.
Oppure è un ottimismo esasperato, non delle fiabe, del “vissero felici e contenti”, ma piuttosto un ottimismo realista, che sà che le speranze delle persone si nutrono anche di sorrisi altrui. Ed è questo che le tiene in vita.


Dedicato a tutti coloro che portano una maschera ogni giorno.

2 commenti:

  1. Ciao Riccardo! Bellissimo post... A volte è davvero inspiegabile da dove provenga questa forza, e me lo chiedo soprattutto quando mi succede qualcosa per cui credo di odiare il mondo, mentre il secondo dopo mi ritrovo ad aiutare qualcuno spontaneamente... bah, un misterissimo. (Serena)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Serena!
      Sono contento che il pezzo ti piaccia, un pò di meno che ti capiti qualcosa di spiacevole da dovertelo far condividere nella sostanza...spero che qualunque cosa ti accada non sia così brutta da toglierti l'ottimismo & questa solidarietà così bella :) ne approfitto per farti i complimenti per il blog.
      Se ti piace qualche altro mio pezzo, oppure hai qualche suggerimento sono tutt'orecchi!

      Elimina

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.