venerdì 29 marzo 2013

Il lungo ritorno

Aeroporto di Marsiglia                                                                                         28/03/2013       15:00h

Attendo che chiamino il mio Gate, pardon “ma Porte”, per tornare a casa. La decisione di ritornare a Latina l'ho avuta all'ultimo momento: tra persone che partivano e parenti che arrivavano non mi andava di trovarmi con le mani in mano a Bordeaux.

La ricerca della migliore soluzione per il ritorno è stata dura e mi ha preso tutto un pomeriggio:
-Bordeaux- Roma (Ryanair) a causa della Pasqua, mi sarebbe costato 170 € solo andata;

- Bordeaux- Milano (Easyjet) 220 € sola andata a cui aggiungere il biglietto per il freccia/italo;

- Ritorno in treno con tutte le soluzioni possibili (Bordeaux - Nizza oppure Lione? Forse Parigi e poi volo o magari fino a Ventimiglia per prendere un trenitalia!);

- Autobus di 26h che da Bordeaux parte alle 5, passa per Parigi e arriva alle 10 di mattina del giorno dopo a Roma!!!

Osservando l'ultima possibilità e rendendomi conto di essere alla frutta (veramente), stavo per gettare la spugna. Ma, come sempre, ho trovato una soluzione in extremis, anche se “rustica”.



--Flashback--            
Pessac    04h00

Suonano le campane o sto ancora sognando? No è solo la sveglia. Mi alzo veramente a fatica e la spengo senza nemmeno aprire gli occhi, fiutando come un segugio il suono che rimbalza sui muri. Gli occhi vorrebbero tornare ad essere compressi dal cuscino, ma li devo aprire: sono le 4 di mattina.
Solo un leggero rumore mi toglie dal torpore del post doccia calda: come al solito degli uccelli si stanno dicendo qualcosa giusto al di fuori della mia finestra. Bastardi.

Mi vesto velocemente, controllo un'ultima volta la valigia, i biglietti, la situazione di casa in generale (cibo nel frigo, accappatoio al suo posto etc.)e mi butto nella fresca aria mattutina. Fresca è un eufomismo: è gelida. Ho voluto fare lo splendido e mettere la giacca pesante dentro la valigia mentre mi sono tenuto quella primaverile addosso. E adesso col cavolo che la vado a riaprire per farla esplodere. Il creare una valigia che la Ryanair possa accettare in quella specie di simil cestini in cui deve entrare (sennò s'adda pagà per “metterla in stiva”), è un'arte.

Il tram sarà alla fermata de “Arts et Metiers” tra circa 20 minuti. Spaccati. Il vero terzo segreto di fatima è quello per cui i francesi (per dire un popolo) riescano a scrivere con precisione tra quanto non solo il tram, ma anche i vari autobus, passeranno con precisione, mentre io a Latina (per dire una città) devo sperare la madonna che non sia già passato in anticipo.

Penso alla casualità del destino, così per ingannare il tempo ed il freddo, che mi fa trovare questo nome sempre in Francia; “Arte e mestieri” era il nome della fermata della metro vicino al mio ex appartamento parigino, il luogo dove andavo a passeggiare e a prendere l'aperitivo. “Arts et metiers” è il nome di un bar dove, spinto dalla fame, a Lione mangiai uno dei peggiori panini della mia vita. Ogni qualvolta decido di spostarmi oltralpe trovo questo nome che mi aspetta, quale sia la città che scelgo. Un nome che mi si presenta come un amico che mi rende meno tramautico il passaggio dai “Ritals”, furbacchioni ma sempre mio primo amore, ai "Frogs" freddi cugini sempre di cattivo umore.

Decido di scegliere il percorso più lungo ma più tranquillo, con posto a sedere assicurato: Tram B fino a Quinquonces e da lì il tram C fino alla Gare St. Jean di Bordeaux. Lì mi aspetta il treno Intercity 4655 SNCF (“Société Nationale Chemins de Fer” mi pare) con destinazione Nizza. Non farò tutto il viaggio: ho scelto di arrestarmi a Marseille e da lì prendere il volo (Ryanair) che costava infinitamente meno di quanto mi sarebbe costato un volo diretto da Bordeaux fino a Roma. Orario di partenza: 06:45h. Orario di Arrivo: 12:59 h. Fermate? Toulouse (la ville rose), Montpellier e arrivo alla mia destinazione. La partenza spacca il secondo, ma l'arrivo ritarda di ben un minuto: che ci volete fare, qui non c'è stato il duce.

Appena arrivato mi accoglie una pioggierellina leggera ma fredda; da Bordeaux mi ha seguito fin qui, deve proprio volermi bene. Il tempo di trovare la biglietteria dell'autobus che dalla stazione arriva all'aereporto MP2 (Marseille Provence 2) e parto lasciando il mio breve incontro con la Gare di Marsiglia.
“Certo che Marsiglia fa proprio schifo”, scrivo perplesso ai miei amici francesi; mi rispondono in coro (onor gallico) “certo che se ti vedi la statale fa schifo! Ti devi vedere "Notre dame de la Gare" et "La Cannebiere" (la zona del centro città e del vecchio porto) per apprezzarla!”. Ed effettivamente hanno ragione: è un po' come se portassi un turista/amico a Napoli e gli mostrassi le gioie della Transvesuviana con uno stop veloce per i souvenir alle vele di Scampia. Sai che emozioni? Manco Vespa ed i plastici di Cogne/Avetrana etc. te lo fanno provare questo amore per lo stivale!

Arrivo all'aeroporto, e devo dire che è ben curato. Il viaggio non è stato dei migliori: dietro di me avevo dei simpaticoni di “Torbella” (NDA Tor bella Monaca – Banlieue/ Borgata estrema di Roma) che mi anticipavano il ritorno all'aeroporto di Ciampino ed al dialetto di casa. Mangio al volo un panino dell'autogrill (Benetton è arrivato fin qui) e attendo il volo: E' ora di passare di nuovo le alpi e di rivedere la mia Palude.

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