lunedì 17 dicembre 2012

Una lacrima a commento

La foto sta finendo di caricarsi su Facebook. Pochi secondi e tutti i suoi "amici" la vedranno.

Lei con quel vestito da sera "cosi intonato ai tuoi occhi, cara" o perlomeno cosi gli aveva detto il tipo del negozio, nella speranza di chiudere la giornata con un'altro acquisto. Il vestito nella foto risaltava il suo fisico, e quella sera aveva indossato il suo sorriso più falso, il sorriso da serata mondana, solo per loro.


La foto era da pochi secondi online e già piovevano i primi commenti ed apprezzamenti. Persone viste, conosciute appena, così per caso, e che subito l'avevano aggiunta nella speranza di essere considerati. Sfigati in cerca di amicizie platoniche.Ma in fondo sempre meglio di quelli che cercavano solo di finirci a letto. Persone che non erano i suoi amici, persone che la vedevano per il suo viso, per il suo corpo, per le sue gambe circondate dalla sabbia o dalle bolle della vasca...solo questo.

Aveva tentato di andare oltre, di crescere. Ma nulla le toglieva di dosso quel senso di solitudine che solo le persone che sono sempre circondate da sconosciuti hanno. Quel senso di non essere capiti. Uno, dieci, quarantacinque "mi piace", quindici commenti in pochi secondi. Alla fine della giornata sarebbero stati molti di più."Hola guapa" scrisse il ragazzo conosciuto per pochi secondi lo scorso weekend. "Ammazza che bbbona" proseguì l'amico di amici.

Non ringraziava, sapeva che fare cosi li avrebbe solo spinti a proseguire e ad infastidirla ancora di più. Complimenti, sorrisi, citazioni di poeti...ma quanti avrebbero saputo chi era lei?
Quanti avrebbero saputo qual'era il suo colore preferito?
Quanti sapevano cosa realmente le piaceva?
Ma ormai era pensieri vuoti, e quei piccoli suoni ripetuti sul cellulare erano una droga. Attenzione pura concentrata e pronta da somministrare. Complimenti più o meno volgari che alimentavano la sua dose di sicurezza effimera.

Ma questi erano sogni, piccole screziature della fantasia delle eterne adolescenti.

Sarebbe finita come tutte le sue amiche: in coppia con qualche studente di scuola privata e portafogli gonfio.Luoghi per dei giovani dall'ego smisurato e dall'altrettanto viscido essere, sospinti da genitori più interessati all'apparire del figlio e al suo divenire squali senza pietà, piuttosto che essere delle persone oneste. Macchina alla moda, cena eleganti e vacanza con foto online per essere i più belli della scena di quel giorno. Si, sarebbe andata cosi. Era condannata.

Il pensiero bagno gli occhi nocciola e scese giù, fino alla tastiera. Tutto questo mentre i numeri rossi aumentavano sul suo schermo. Falsa felicità basata su feste e musica sparata nelle discoteche di mezza europa erano solo il cursus honorum di una donna eterna bambina che voleva giocare un gioco più grande di lei.



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