martedì 22 settembre 2015

#iostoconerri?

Ho avuto modo di leggere  "La parola contraria", il libro di De Luca dedicato al suo processo.


Nello stile posso dire che è un testo di difesa, scritto di rabbia e con la pena   di chi si reputa fortemente innocente.

Nel merito, sebbene ho moltissimi dubbi sull'utilità dell'opera TAV, NON posso concordare con l'invito a sabotare un cantiere.

Detto questo...
Posso immaginare di trovarmi lì, in quell'aula?
A sentire le parole di condanna di un PM che mi dipingono come uno che istiga a delinquere?

Tale Antonio Negri (da Wikipedia: Antonio Negri, detto Toni Negri è un politico, filosofo e sociologo italiano, tra i più noti pensatori e teorici dell'estrema sinistra italiana tra la fine degli anni sessanta e gli anni ottanta.) scriveva:


"La lotta armata rappresenta il solo momento strategico fondamentale" e "(...) è intorno alla guerriglia che si costruisce e si articola il movimento della resistenza e l'area dell'autonomia"
***
De Luca è stato indagato a seguito di un'intervista rilasciata all'Huffigton Post Italia del 1 settembre 2013:

"Mi spiego meglio: la Tav va sabotata. Ecco perché le cesoie servivano: sono utili a tagliare le reti. Nessun terrorismo.

Dunque sabotaggi e vandalismi sono leciti?
Sono necessari per far comprendere che la Tav è un'opera nociva e inutile.
(...)
Di questo passo, afferma Caselli, arriveremo al terrorismo. Lei invece quale soluzione propone?
Non so cosa potrà succedere. Mi arrogo però una profezia: la Tav non verrà mai costruita. Ora l'intera valle è militarizzata, l'esercito presidia i cantieri mentre i residenti devono esibire i documenti se vogliono andare a lavorare la vigna. Hanno fallito i tavoli del governo, hanno fallito le mediazioni: il sabotaggio è l'unica alternativa.
(...)
Politicamente come si risolve?
Arriverà un governo che prenderà atto dell'evidenza: la valle non vuole i cantieri. E finalmente darà l'ordine alle truppe di tornare a casa.
***

Commento all'Art. 414 c.p.c. "Per istigazione s'intende qualsiasi fatto diretto a suscitare o a rafforzare in altri il proposito criminoso di delinquere o di perpetrare i fatti illeciti indicati. Non appare necesario che tale istigazione sia accolta e che porti dunque alla commissione del fatto, diversamente infatti l'agente risponde del reato commesso."

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