domenica 12 luglio 2015

Laggiù, in palude.

Il silenzio ha dominato queste pagine per quasi sette mesi.
Un pò il lavoro, l'aver cambiato città (ora abito a Milano per la carriera), lo stress, la mancanza di ispirazione...insomma si è capito. Sono sicuro che i miei cinque lettori avranno trovato ben altre forme di intrattenimento e riflessione.

Cosa mi spinge a scrivere questo post?

Tutto parte da questo video:

Premessa: è un sabato pomeriggio, sono in zona Porta Venezia a fare la spesa per la settimana che inizierà. Mentre una signora dall'accento decisamente non padano cerca di fergarmi il turno in salumeria, ricevo una telefonata da mio padre; convenevoli familiari a parte, mi accoglie una voce che racchiude i demoni di una landa sconsolata.
La città è attualmente retta da un commissario, nelle more di un periodo post crisi, vista la sfiducia del consiglio comunale al precedente sindaco (minuscole volute). Sfiducia che è arrivata nel peggiore dei momenti possibili, alla soglia del periodo estivo, con lavori sempre intrapresi e mai perfezionati - leggi ztl, percorso ciclabile, senso unico sul lungomare, Latina Ambiente, turismo, porto, terme, cultura, stabilimenti che la fanno da padrone ecc.

"È grande la forza dell'abitudine" - Cicerone

Tra una fila e l'altra delle casse al supermercato mi attanaglia lo sconforto per Casa. La conversazione prosegue uscendo dalle porte automatiche, mentre mi avvio su Corso Buenos Aires, sorpassando negozi pieni di turisti e auto intrappolate nel traffico cittadino del fine settimana.
"Perlomeno i cittadini manifestano", penso, nel momento in cui vengo a sapere del corteo. E dimmi, era un corteo di protesta tout court oppure per qualcosa in particolare?
E' per il blocco dei lavori dello "Stadio Francioni".
Mi blocco in mezzo alla strada. Di colpo. La gente dietro di me quasi mi investe, stretti nel loro passo svelto tipicamente milanese che ti porta dal punto A al punto B e che anche io ho imparato ad adoperare col tempo.
"LO...LO STADIO?
LA CITTA' VA IN ROVINA E LORO PROTESTANO PER LO STADIO?!?"
***
Ho appena finito di vedere il comizio dinnanzi al Comune.
Pennacchi, Maietta (suppongo, che poi, alla fine, non mai capito chi fosse questo tipo) ed una marea di persone avvolte da urla insignificanti. Fumogeni, maglie, sciarpe, battiti di mani e così via.
Spengo il computer e rimango incredulo. 
E' questa la rappresentazione della nostra voce? Sono questi i valori che noi portiamo? Olim palus?

Dovemo da fà o stadio? 
Il calcio è un assett (si assettat' va, anzi vatte a cuccà) per la municipalità?

CULTURA.
LAVORO.
TURISMO.
OPERE DI VIABILITA'.
UNIVERSITA'.

 Potrebbero essere questi dei buoni motivi per andare a manifestare contro dei governanti - sempre gli stessi? - che di volta in volta vengono eletti da noi e mai portano a termine un compito. No. Manifestiamo per la minore delle cose. Quella che ci permette poi di dimenticarci di tutto il resto. Andiamo in tribuna Vip affianco all'ex Sindaco. Consideriamo quel gol invece delle buche che ci dilaniano la macchina nel tragitto da casa allo Stadio.

Latina muore e voi cosa fate? Suonerete le vostre trombe da stadio a lutto?



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